Gli scavi archeologici di Pompei si estendono su una superficie di circa 440.000 metri quadrati. Per visitarli in un giorno sarà meglio partire con un itinerario chiaro da seguire. Scopriamo insieme come organizzarci al meglio!
La città di Pompei antica ha circa 2 milioni di visitatori all’anno e ogni turista vorrebbe immergersi completamente nell’atmosfera suggestiva ammirando ogni dettaglio, cogliendo ogni particolare e visitando ogni villa e reperto che gli scavi offrono.
Visitare Pompei in un giorno è possibile, ma bisogna organizzare un itinerario che permetta di non disperdersi, riuscendo ad ottimizzare i tempi, perché le meraviglie archeologiche e storiche sono davvero tante.
Calcola che dovrai arrivare agli scavi la mattina presto, in modo da evitare la lunga fila all’ingresso e ti consiglio di indossare scarpe e abbigliamento comodo.
In estate non dimenticare di cospargerti di crema solare protettiva, di indossare cappello con visera, occhiali da sole e di avere con te una bottiglia d’acqua, mentre in inverno porta con te un ombrello.
Visitare Pompei è un’esperienza indimenticabile, ma si cammina molto, gli scavi si estendono per molti metri quadri, quindi meglio essere attrezzati.
Se decidessi di trascorrere l’intera giornata all’interno del parco archeologico, assicurati di avere con te anche qualcosa da mangiare.
Per ottimizzare i tempi e goderti la visita ti consiglio di affidarti ad una guida turistica abilitata, che ti trasporterà con le sue storie all’interno dell’antica vita della città prima dell’eruzione del Vesuvio.
La storia di Pompei
Pompei antica ha 2000 anni e ti permette di camminare in una città dell’antica Roma – conservata pressoché intatta – ammirando testimonianze della vita dell’epoca.
Nel 1997, l’UNESCO ha dichiarato Pompei e i suoi Scavi, “Patrimonio Mondiale dell’Umanità“.
I suoi resti archeologici, sepolti dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., sono una testimonianza unica della struttura sociale dell’epoca.
Pompei restò nascosta sotto la cenere fino al 1748, quando l’archeologo Roque Joaquín de Alcubierre, dopo aver casualmente scoperto i resti di Ercolano nel 1738 mentre scavava le fondamenta del palazzo estivo del re di Napoli, decise di iniziare un’altra campagna di scavi.
A causa della mancanza di aria e umidità, i manufatti sepolti sotto la cenere e la pomice erano estremamente ben conservati in entrambi i siti archeologici.
Come arrivare a Pompei
Ci sono diversi modi per raggiungere Pompei e sono tutti molto pratici:
- In auto: se vieni da nord, segui l’autostrada A3 Napoli-Salerno e prendi l’uscita Pompei-Ovest; se vieni da sud, l’uscita è Pompei-Est;
- In treno: prendi la Circumvesuviana e sali su un treno della linea Napoli-Sorrento. La fermata è quella di Pompei-Scavi; oppure c’è un’alternativa Trenitalia, che partendo da Napoli ti farà raggiungere Pompei in 35 minuti;
- In autobus: dalla stazione centrale di Napoli partono le linee di SITA, CSTP e EAVBUS, che raggiungono Pompei in circa 40 minuti.
Cosa vedere a Pompei
Gli scavi di Pompei sono ricchi di storia e, come avrai capito, passeggerai in quella che era una vera e propria città romana dell’epoca.
I luoghi di interesse da non perdere sono tanti – e se deciderai di inoltrarti da solo ne scoprirai ancora di più – ma se non vuoi perdere la visita di quelli più importanti, ecco una lista da seguire:
- Villa dei Misteri: scoperta parzialmente nel 1909-1910, appartenuta forse alla famiglia degli Istacidii, è fra le più importanti residenze della Pompei di età augustea. Dal soggiorno attraverso un passaggio laterale, accederai alla sala dei Misteri. Il nome della villa si deve agli affreschi che ornano questo luogo, un ciclo pittorico ampiamente discusso dagli studiosi;
- Casa del Fauno: ha una superficie di circa 3000 metri quadri e prende il nome dalla statuetta bronzea del Fauno posta al centro dell’impluvio;
- Anfiteatro romano: poteva accogliere oltre 20.000 spettatori. Fu costruito intorno al 70 a.C. ed era destinato ai combattimenti tra gladiatori;
- Il Foro: era il cuore della città, la piazza principale, il centro politico, economico e religioso. Qui si svolgevano le più importanti attività della vita cittadina;
- Tempio di Apollo: è il santuario più antico di Pompei e ai lati del portico ci sono le copie delle due statue di Apollo e Diana, rappresentati come arcieri. Gli originali sono conservati al Museo Archeologico di Napoli;
- Tempio di Giove: una costruzione risalente al II sec. a.C. che presenta una scala d’accesso ad un alto podio, sul quale s’innalza la cella. Qui era custodita una statua di Giove, della quale resta solo la testa;
- Tempio di Iside: realizzato alla fine del II sec. a.C., ha una scala di accesso frontale. Sono presenti due nicchie laterali, che accoglievano statue di Anubis e Harpokrates, divinità egizie legate al culto di Iside. Il nome del tempio è dovuto alla statua di Iside rinvenuta nel portico;
- Casa del Menandro: esempio di domus di famiglia benestante pompeiana;
- Casa del Poeta Tragico: tipica abitazione ad atrio, che prende il nome dalla scena della prova teatrale di un coro satiresco, raffigurata su un riquadro di un mosaico;
- Casa dei Vetii: abitazione attribuita a due fratelli per il rinvenimento di due sigilli di bronzo a loro appartenuti;
- Casa di Sallustio: deve il nome ad un’iscrizione elettorale trovata sulla facciata, nella quale è menzionato un certo Sallustio;
- Teatro Grande e Teatro Piccolo: il primo poteva ospitare circa 5.000 spettatori e vi erano rappresentate anche opere di Plauto e Terenzio, mentre il secondo veniva utilizzato per spettacoli musicali;
- Orto dei Fuggiaschi: questo è il luogo più suggestivo, dove potrai trovare i calchi delle persone che tentarono di fuggire dall’eruzione;
Questi sono tra i luoghi più conosciuti, però gli scavi di Pompei offrono tantissime interessanti attrattive, come le altre domus – Casa degli Amanti, Casa del Chirurgo, Casa del Giardino di Ercole – ma anche anche templi, la Basilica e le attività commerciali come il panificio.
Spero di averti convinto a prenotare una visita a questa suggestiva città che ti lascerà ricordi indimenticabili.